Una vita diversa

Prima di partire Stefano ci ha lasciato una lista dei  bambini che necessitano un approfondimento medico.  Abbiamo preso immediatamente in considerazione il caso più urgente.

Toloja , un bambino che abita con la propria famiglia ad Ilanivato nel quartiere di Anosipatrana. La loro casa…se così la si può chiamare… è vicino ad alcune risaie e a una discarica. 
Circa sei mesi fa il fratello maggiore è morto, aveva la febbre e nel giro di pochi giorni se ne è andato, nè la famiglia nè noi, ad oggi, sappiamo esattamente di che cosa sia morto. Stefano ci ha chiesto di portare quanto prima Toloja a fare delle analisi, perché aveva il ventre gonfio, era pallido e aveva gli occhi giallognoli. 
Dalle analisi è risultato avere una forte anemia, immediato il ricovero. Gli sono state fatte subito delle trasfusioni di sangue, sangue che va restituito da qualche donatore, altrimenti se il bambino dovesse avere bisogno di altre trasfusioni e il sangue non fosse stato restituito, dovrebbe tornarsene a casa. Come ho già detto altre volte qui ti devi procurare o comprare tutto quello di cui i medici hanno bisogno per curarti, anche  un batuffolo di cotone, altrimenti  sei spacciato. 
Dopo le trasfusioni hanno iniziato con le iniezioni di antibiotico, che il bambino non ha sopportato, così hanno deciso di fare un’altra cura.  Per fortuna, perché poteva lasciarci la pelle.

Ogni due giorni andavo a trovarlo… anche per tenere sotto controllo i medici che spesso fanno la cresta sulle medicine, soprattutto se sanno che l’ammalato è seguito da qualche associazione o vahasa… chiedevo notizie ai medici o infermieri ma per avere qualche informazione era sempre una lotta. Praticamente nessuna certezza, solo supposizioni, analisi su analisi.

Uno dei primi giorni di ricovero di Toloja, Honorè passa in ospedale, avevano appena fatto un prelievo di sangue al bambino, il medico dà le fialette a Honorè e gli dice di portarle in un altro ospedale, a qualche chilometro di distanza, per farlo analizzare. Durante il tragitto Honorè avrebbe dovuto sbattere le fialette per far si che il sangue non si coagulasse ma Honorè era in moto… nessun problema! …una ragazza va con lui portandosi altre fialette, di altri pazienti.  Honorè  guida la moto e la ragazza dietro sbatte le fialette, non ci si può credere ma questa è la vera realtà di questo Paese.

In una mia visita al bambino porto con me Sonia, un’amica che è venuta a trovarmi. Quel giorno nel letto a fianco a Toloja c’era un bambino che stava molto male, tanto che io e Sonia ci siamo dette che forse alla prossima mia visita non avrei ritrovato il bambino… Quei 15 minuti passati in ospedale, per Sonia, come  per me, sono stati forti e dolorosi, tanto che Sonia non ha trattenuto le lacrime.

Ogni volta che entro in un qualsiasi ospedale qui in Madagascar, torno a casa molto provata, arrabbiata e con un senso di impotenza. Fortunatamente riesco a elaborare il tutto in breve tempo, perché  il giorno dopo è un altro giorno, e ci saranno altre cose che ti provano emotivamente, che entrano dentro e ti  corrodono. Un mio personale pensiero è che non bisogna dare troppo spazio a queste emozioni perché devi essere lucido e pronto per dare risposte a chi ne ha bisogno.

Toloja è stato spostato di camera, così nella mia ultima visita in ospedale sono andata a cercare il bambino che avevo visto con Sonia, ma il suo letto era occupato da un altro bambino gravemente malato… solo dopo ho capito che quella era una stanza di rianimazione. Parlo con l’infermiera di turno, mi dice che il bambino che stavo cercando è uscito… ma non ho capito se è uscito guarito o ancora malato. 
Chiedo anche del bambino che avevo appena visto moribondo, mi dice che deve fare con urgenza delle analisi e poi un TAC, la quale è molto costosa e la famiglia non ha i soldi nemmeno per fare le prime analisi, così parlo con il medico, decido di lasciare i soldi per le analisi necessarie e per la TAC, mi faranno sapere.  
L’infermiera vedendo la mia disponibilità mi porta da un bambino di un mese circa, è piccolissimo, il colore della pelle è più bianca che nera, tipico dei bambini neri appena nati. Ha un problema respiratorio, con qualche medicina si può risolve ma la famiglia non ha i soldi per comprarle. Parlo con la nonna e la madre di appena 18 anni. Compriamo le medicine per un costo di 4 euro…

Tre giorni fa ho saputo che il bambino che necessitava della TAC è morto, inutile dire i mille pensieri che mi sono passati per la testa…

Per quanto riguarda Toloja è stato dimesso, ma deve fare un ulteriore controllo dopo uno specifico esame del sangue. Mi auguro di avere presto un quadro clinico.

Ciao a tutti

Sandra

  

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