La Moringa…l’albero Miracoloso!

La coltivazione di Moringa porterebbe benefici a livello di sicurezza alimentare che di energia sostenibile.  Una pianta con la quale si può combattere la malnutrizione.

Una piccola introduzione:

La Moringa oleifera è originaria dell’India ma molto diffusa nei paesi tropicali. Qui in Madagascar è già presente ma pochi conoscono le sue sostanze benefiche.

Viene utilizzata sia a livello alimentare che cosmetico, può essere usata anche per l’alimentazione animale. Tutta la pianta risulta commestibile ma sopratutto le sue foglie sono impiegate per l’alimentazione umana, sono ricche di vitamine, proteine e sali minerali, contengono il triplo del potassio rispetto ad una banana e otto volte la vitamina C presente nelle arance. Contiene inoltre vitamina A, E, K e le vitamine del gruppo B. E’ ricca di sostanze antiossidanti e antinfiammatorie. Le proteine si trovano sopratutto nei suoi semi dai quali si può estrarre un olio adatto per l’alimentazione ma che si può usare anche per la combustione. Inoltre i suoi semi sono un ottimo depuratore dell’acqua.

moringa

 

Da tempo conosciamo questa pianta e finalmente, a dicembre del 2014, abbiamo realizzato il primo ciclo di incontri di formazione e distribuito i primi semi per i nostri contadini d’Antanifisaka.

Grande interesse dei contadini su questa coltivazione, così a novembre del 2015 abbiamo riproposto incontri di formazione e distribuito i semi.

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I semi:

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Nel 2017 inizieremo un nuovo progetto dedicato solo alla coltivazione della Moringa.

Vi terremo informati!!!

 

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La Manioca

La Manioca è un elemento molto importante per i paesi tropicali e subtropicali del mondo, per le sue proprietà nutritive ed è una delle principali fonti di cibo per monti paesi Africani!!

Nel 2012 è stata realizzata una formazione per i contadini.

E’ stata insegnata una tecnica nuova di coltivazione;  attraverso la realizzazione di fori, dove vengono poste le piante di manioca, e con l’utilizzo del concime si ha un maggior raccolto di manioca  oltre alla fertilizzazione del terreno perché solitamente con questa coltivazione la terra si  impoverisce.

Coltivata con metodo tradizionale una pianta dà circa 3 kg di manioca con la nuova tecnica siamo arrivati a 18-20 kg, un ottimo risultato.

I contadini sono così contenti che pur essendo conclusa la parte formativa continuano a praticare il metodo insegnato.

Coltivazione tradizionale:

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Risultato nuovo metodo di coltivazione:

Groupement

Manioc Nbre de plantes cultivés 2011

Manioc Nbre de plantes cultivés-sept.2012

Manioc Nbre de plantes cultivés-sept. 2013

Manioc Nbre de plantes cultivés-2014/2015

MANDALINA

0

114

48

0

 MITSINJO

0

73

70

328

 TAFARAY

0

60

110

275

FANANTENANA

0

22

37

134

FANORENANA

0

48

125

156

FARIMBONA

0

22

88

302

IAVOTRA

0

0

75

50

MIARINTSOA

0

31

17

114

SITRAKA

0

35

75

146

Total général

0

405

645

1505

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Non solo agricoltura!!!

Come già scritto nei precedenti racconti, il mio stare qui in Madagascar non mi porta a pensare e lavorare solo sull’agricoltura e artigianato!!

Questa bambina ha una malformazione al labbro.

marzo

La labioschisi (o cheiloschisi) è una malformazione che si presenta con un’interruzione più o meno grande del labbro superiore, in gergo detta labbro leporino. Può essere o meno associata anche a una palatoschisi, l’interruzione del palato, e in questo caso si parla di labiopalatoschisi.

Abbiamo contattato l’associazione Mèdecin du Monde che si è presa carico dell’intervento.

Oggi la bambina sta bene,

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Formazione sull’innesto e realizzazione di piccoli vivai

La deforestazione è un problema anche qui in Madagascar. Per questo il progetto Mondo senza Fame cerca di sensibilizzare e formare i contadini della zona d’Antanifisaca.

Continuiamo con la formazione sull’innesto e su come realizzare il proprio vivaio. (Anno 2014)

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Le Piante che crescono

Le Piante distribuite a dicembre 2013 crescono…maggio 2014!!

 

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Zenzero

A novembre del 2012 la formazione sullo zenzero è stata di grande interesse per i contadini, così a dicembre 2013 abbiamo ri-distribuito un Kit.

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Piante

Ciao,

…lungo periodo di silenzio ma ci sono ancora e mi trovo sempre in Madagascar… , ora cerco di recuperare e vi aggiorno di quanto è accaduto in questo ultimo anno pieno di impegni:

A dicembre del 2013 invece ti tagliare alberi per festeggiare il Natale noi qui li abbiamo piantati!!!

Dopo una formazione su come fare il vivaio, l’innesto e come piantare le piante, sono stati distribuiti, a tutti i contadini beneficiari del progetto MsF, piante da frutto e forestali.

Formazione-COME REALIZZARE UN VIVAIO:

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DISTRIBUZIONE DELLE PIANTE-dicembre 2013:

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Grande lavoro ma sopratutto grande motivazione dei contadini, tanto che dal 2013 ad oggi la situazione sulle piante da frutto e da forestazione è la seguente:

Nome del gruppo contadini

Nb Alberi da frutto piantati  2014-2015

Nb Alberi da frutto attecchiti 2014-2015

MANDALINA

0

0

MITSINJO

136

123

TAFARAY

36

36

FANANTENANA

135

135

FANORENANA

15

15

FARIMBONA

0

0

IAVOTRA

37

37

MIARINTSOA

0

0

SITRAKA

10

10

Total général

369

356

Tasso di riuscita

96%

 

Nome del gruppo contadini

Nb Piante ricevute 2013

Nb Alberi riusciti 2013

Nb Alberi forestali piantati 2014-2015

Nb Alberi forestali attecchiti 2014-2015

MANDALINA

0

0

0

0

MITSINJO

548

426

1257

793

TAFARAY

849

774

386

349

FANANTENANA

53

48

463

390

FANORENANA

466

412

684

589

FARIMBONA

112

110

295

220

IAVOTRA

343

310

2005

1967

MIARINTSOA

16

13

972

902

SITRAKA

371

351

1219

1189

Total général

2758

2444

7281

6399

Tasso di riuscita

89%

88%

Nome gruppo contadini

Nb piante di  Moringa piantate dec.2014

Nb piante di Moringa attecchito dec.2014

MANDALINA

0

0

MITSINJO

867

216

TAFARAY

731

410

FANANTENANA

425

130

FANORENANA

520

170

FARIMBONA

315

163

IAVOTRA

702

129

MIARINTSOA

297

146

SITRAKA

360

130

Total général

4217

1494

Taux de réussite

35%

Il tasso di riuscita delle piantagioni da foresta e da frutto va ben oltre l’85%. Questa percentuale ci fa capire che i contadini sono riusciti a comprendere la formazione e a mettere in pratica le tecniche di piantagione. Il tasso di riuscita delle piantagione di Moringa, purtroppo è piuttosto basso, 35%, anche se il numero delle piante riuscite, 1.500, non è per nulla poco, considerato che è una pianta piuttosto sconosciuta nella zona, ed è il primo anno di formazione.

Per chi volesse approfondire la conoscenza di questa “miracolosa” pianta chiamata Moringa, eccovi un link:

http://www.rivistamissioniconsolata.it/new/articolo.php?id=3576

Saluti

Sandra

 

 

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Dall’Almanacco di SlowFood 2013 by Michele Fossi

Madagascar

Quando una coltura è riconvertita al biologico ne guadagna il gusto, ma anche la produttività del terreno

Ripartire dal riso rosso

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«Abbiamo coltivato così per secoli, poi siete arrivati voi vasà* e ci avete detto che non andava bene, che dovevamo utilizzare i vostri prodotti. Ora vorreste dirci che avete cambiato idea, e che avevamo ragione noi?». Con queste parole gli anziani di Antanafisaka hanno inizialmente riso alla proposta di Sandra Pazzaglia di riconvertire l’intera coltivazione del riso rosso, dopo decenni di “rivoluzione verde”, all’agricoltura biologica.

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Fiducia

«Antanafisaka è un villaggio poverissimo, senza acqua corrente ed elettricità» spiega l’attivista italiana, che da anni segue sul campo il progetto di sviluppo economico del poverissimo paese malgascio per conto di un filantropo italiano con l’appoggio dell’associazione Granello di Senape e di Slow Food. «Il riso rosso, una varietà endemica, saporita e nutriente, rappresenta per i produttori, che fanno parte della rete di Terra Madre (linkto: http://www.terramadre.org/pagine/rete/leggi2.lasso?id=428&ln=&tp=3) non solo l’alimento base di ogni pasto, ma anche l’unica moneta di scambio per acquistare al mercato il necessario per vivere». Ci sono voluti due lunghi anni di micro-sperimentazioni su piccoli appezzamenti, ma alla fine Sandra Pazzaglia è riuscita a guadagnarsi con i fatti la fiducia della comunità, che ora frequenta assiduamente i suoi corsi di eco-agronomia. «Tutti hanno potuto rendersi conto che, a dispetto delle false promesse delle grandi aziende, la coltivazione biologica su piccola scala, se praticata con criteri moderni, consente non solo di ottenere un prodotto più buono, ma anche di aumentare la resa dei campi (dal 20 al 60% in più), già a partire dal secondo anno».

Speranza

Mentre parla, accarezza la testa di un bambino seduto, che la contempla con occhi persi. «Ha oltre due anni, non parla e non cammina. Non ha mangiato abbastanza in un periodo di carestia. Forse non ce la farà». Se davanti alla tragedia di questo bambino si è tentati di abbandonarsi a una sensazione di impotenza, Sandra è invece animata dalla convinzione che, in nessun’altra parte del mondo come nel continente africano, con pochissimo si può fare molto. Per questo ha istituito il “fondo di rotazione”, un’esperienza di microcredito per finanziare piccoli progetti agricoli. «Bastano pochi euro per finanziare l’acquisto di un attrezzo, una coppia di animali, nuove sementi, e dare così una svolta alla vita imprenditoriale di un contadino».

Il principale obiettivo del fondo, spiega, è convincere i contadini a coltivare più terra. «Se finora non l’hanno fatto, non è perché manchino loro gli appezzamenti o la voglia di lavorare, ma perché non avevano i mezzi per acquistare le sementi degli ibridi di laboratorio commercializzati dalle grandi aziende, i concimi e i fitofarmaci. Per decenni sono stati schiavi dell’agricoltura industriale: è tempo che si liberino da questo giogo». Le rosse colline attorno al villaggio, ad esempio, – un bellissimo contrasto con il verde acceso delle risaie a valle – non sono coltivate.

Sandra ha in progetto di rifertilizzarne la terra, da tempo slavata e impoverita di sostanze dalla pioggia, introducendo la coltivazione di specie azoto-fissanti come le leguminose, e di riportare ad Antanafisaka la tecnica della coltivazione a terrazza, molto diffusa a sud di Antananarivo, ma poco praticata ad est della capitale. «La coltivazione di queste terre consentirebbe alla comunità di far fronte al duro periodo della soudure, del passaggio cioè da un anno agricolo all’altro, quando il vecchio raccolto inizia a scarseggiare e il nuovo non è ancora pronto». Per affrontarlo, racconta, un contadino le ha sottoposto l’idea di utilizzare il fondo di rotazione per costruire un granaio. E, a giudicare dalla luce che si accende nei suoi occhi, per Sandra è stato un regalo immenso, la ricompensa per anni di lotte. «Vedi, per la prima volta l’idea è venuta da loro. Ciò significa che sono riuscita ad accendere nei loro cuori una seppur fioca luce di speranza che il cambiamento, anche qui ad Antanafisika, è possibile».

Autore: Michele Fossi

http://www.slowfood.com/international/food-for-thought/publications/79791/slow-food-almanac/q=123

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Note

* Il nome colloquiale con cui in Madagascar si indicano i bianchi.

** Per dare un contributo ai progetti di Sandra Pazzaglia ad Antanafisaka, scrivere a: sandra.vulona@gmail.com

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Coltivazione del riso SRI/PAPRIZ

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Coltivazione del riso in altipiani

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Non solo coltivazione del riso ma anche creazione degli orti Bio e artigianato

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Grazie Michele per questo bellissimo articolo.      DSC_3929

 

 

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Dopo due mesi d’Italia eccomi di nuovo al villaggio.

Si riprende con il lavoro ad Antanifisaka-Madagascar

21-24 ottobre 2013 Visita ai gruppi e agli orti.

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Si può dire che in questi due mesi hanno continuato a fare un buon lavoro ma bisogna ancora migliorare!!!

 

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Mondo senza Fame-agricoltura

Amici,

oggi inserisco un filmato che vi permetterà di vedere quanto realizzato con gli agricoltori.

8 gruppi, 60 persone coinvolte in questo progetto, non sono tantissime ma se consideriamo che una famiglia è composta da un minimo di 6 persone, allora possiamo dire che 360 persone direttamente ed indirettamente, beneficiano dell’aiuto del progetto!!!!

Non mi sembra male dopo solo un anno e mezzo di attività!!!!

buona visione: http://youtu.be/B10Z3z8aQ50

Sandra

 

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