Toccare il cielo con un dito

Cari Amici, in questo Paese a volte si ha anche la sensazione di  toccare il cielo con un dito! 
Sono proprio felice, vi racconto il perché.

Circa due mesi fa, ancora c’era il dottor Stefano, Honorè arriva in ufficio con una coppia di giovani e il loro bimbo di tre anni. 
I tre hanno affrontato un lungo viaggio chiedendo anche ad alcuni amici un prestito per acquistare il biglietto del taxi-bruce, per arrivare fino a noi per un consulto medico. 
Honorè ci spiega il problema, praticamente il bambino ha ambedue le ghiandole sessuali, ha un problema di ermafroditismo, cioè ha due sessi.

Stefano ed io ci procuriamo dei guanti, la macchina fotografica, e li accompagniamo al piano superiore della casa, dove ci sono le camere. Visitiamo il bambino e facciamo alcune foto per documentare il caso.
Il piccolo serio e intimorito non ha fatto una lacrima nè un lamento fino alla fine della visita.

Si è constatato che ha i due sessi, diamo una letta ai risultati di alcuni esami già fatti, ma Stefano dice che è necessario effettuare la mappa cromosomica, cariotipo genetico,  dal quale si può definire con precisione quali sono le ghiandole che prevalgono, maschili o femminili.

Li lasciamo ripartire dicendo loro che non possiamo dare nessuna risposta nell’ immediato ma verificheremo come poterli aiutare. Prima che io partissi per il Madagascar delle amiche mi hanno lasciato dei soldi, da utilizzare per situazioni di bisogno, e così decido di fare un’offerta alla famiglia per farli pranzare e tornare a casa.

Dopo la loro partenza noi continuiamo a discutere del caso, ci rendiamo conto che non è cosa facile e per poterli aiutare dobbiamo trovare dei soldi per effettuare l’esame istologico, che è molto costoso, e poi contattare degli specialisti in Italia.
Decidiamo che Stefano al rientro in Italia prenderà tutte le informazioni del caso, nel frattempo io contatterò un medico Italiano che lavora qui in Madagascar per un’associazione che ha attivato un progetto contro i tumori femminili. 
Ma il mio contatto non mi porta molto conforto in quanto mi viene detto che non è a conoscenza di centri o medici in loco che possano risolvere la questione e mi consiglia di approfondire la cosa in Italia.

Inizio a fare qualche ricerca su internet, quando un bel giorno Honorè, che stava facendo un corso di formazione, mi chiama dicendomi di preparare tutta la documentazione del bambino e di fargliela avere perché ha conosciuto una persona che ci può mettere in contatto con una associazione “Médecins du Monde“ che si occupa di questi casi.

Dopo un primo contatto telefonico con l’associazione “Médecins du Monde“ , abbiamo avuto un incontro nella loro sede, vedendo il bambino ci hanno immediatamente  detto che possono prendersi carico del caso, questo vuol dire che potranno operare il piccolo e farsi carico delle spese. L’intervento verrà fatto alla  fine di novembre.  Arriverà un’equipe straniera ed opererà in un ospedale della capitale.

Abbiamo approfittato di questo incontro per presentare un altro caso, Jonah, un bambino con un problema di labiopalatoschisi, praticamente al labbro è già stato operato quando era piccolo, ma ora si dovrà pensare alla ricostruzione del palato.
Ebbene anche per lui c’è la possibilità di fare l’intervento con un’equipe che arriverà a maggio 2012.

Non si è fatto ancora nulla ma la mia gioia, la mia felicità sta nel fatto che questi due bambini avranno la possibilità di essere curati, di migliorare la loro malformazione.

Ogni giorno ringrazio il Signore, in particolare in giornate come queste. 
Lo ringrazio per questo intreccio di conoscenze e prego ancora per Toloja per il quale non abbiamo trovato ancora una soluzione alla sua malattia…omozigote-microcitemia. Non abbiamo ancora avuto risposte definitive dall’ospedale ma le informazioni che ho non sono positive, da questa malattia non si guarisce…

A presto Amici

Sandra

        

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