Diario dal Madagascar

Al mio arrivo ad attendermi c’era Honorè.

Honorè è un ragazzo malgascio sposato con Nadiah e ha due bellissime bambine, Kattiah di circa 4 anni e Allysiah di 8 mesi.

Honorè  parla anche italiano, è un ragazzo molto in gamba. Noi ci siamo conosciuti nel 2004 e da allora abbiamo mantenuto un bellissimo rapporto di amicizia e di collaborazione nel progetto del Granello di Senape. 
Da gennaio 2012, periodo per il quale è previsto il mio ritorno in Madagascar, almeno per 2 anni, inizieremo insieme un progetto rivolto ai contadini di un villaggio rurale a circa 30 chilometri dalla capitale Tana.

Saliamo in macchina e ci inseriamo subito nel caos totale del traffico malgascio.

Dopo circa 45 minuti arriviamo nella nuova casa del Granello di Senape, nuova solo perché hanno fatto il trasloco qualche giorno fa! Ovviamente la casa è ancora da mettere a posto o meglio da pulire, mettere in ordine e rendere confortevole! 
È una casa stile malgascio, possiamo dire per benestanti, ma con porte, finestre e perfino le mura non regolari. 
È una cosa incredibile come riescano a fare tutto senza un minimo di precisione!

La casa è su due piani, al primo piano c’è il bagno, una stanza ufficio, una stanza grande da pranzo che al bisogno si trasformerà in sala riunioni, una cucina con fornetto elettrico, il gas a tre fuochi appoggiato su un tavolino, frigo, mobili per dispensa e per piatti e tegami e un bel lavello. Sopra ci sono stanze grandi da letto e una piccolina dove alloggerò. 
La casa si trova sulla strada, come si esce dal cancello c’è una fila di bancarelle ambulanti dove vendono frutta, verdura e a volte indumenti usati.

A  casa trovo subito Rivo, il mitico Rivo, anche lui lavora nel GdS e ci conosciamo dal 2005. 
È la persona che chiami in ogni momento e per qualsiasi bisogno, è sempre disponibile, con il sorriso sulla bocca, ha tre figli e una moglie.

Saluto Honorè che deve rientrare a casa, e con Rivo vista l’ora, le 13, andiamo a pranzo da una conoscente che ha un ristorantino sulla strada, cucina solo piatti malgasci al costo di € 1,50 a persona, ed è uno tra i più cari in zona. 
Dopo pranzo anche Rivo rientra a casa sua, così io passo il pomeriggio e tutta la domenica a sistemare bagagli e camera.

La sera di domenica rientra a casa Stefano, medico italiano volontario del GdS, è arrivato in Madagascar una settimana prima di me, ha ben pensato, visto che sono arrivata con un giorno di ritardo, di farsi un giretto a Nosy Be, meta turistica…mare e sole!

Di notte non si riposa molto bene, il letto non ha la rete ma quattro lastre di legno e un materasso in gomma piuma vecchio, sfatto. In più questo è il periodo dei festeggiamenti per la circoncisone dei bambini, quindi musica a palla fino a notte fonda!

Il lunedì inizio subito a lavorare.

Dopo una colazione ristoratrice con caffè, pane e marmellata, io, Stefano e Rivo ci rechiamo al Comune. Incontriamo il sindaco e il suo comitato, per riprendere le fila del progetto di costruzione di una Sala Parto. Il Comune ha dato al GdS, pagando una somma simbolica, un terreno con un contratto di  99 anni. Il GdS  costruirà la sala parto, speriamo presto visto che si sta lavorando a questo progetto da circa 3 anni.

Il GdS come metodo di approccio e di lavoro in tutti i suoi progetti, cerca di coinvolgere la popolazione locale, in particolare i beneficiari del progetto dell’associazione.

Con un  lavoro di sensibilizzazione da parte dell’equipe la gente deve prendersi carico dell’opera e sentirsela sua, garantendo anche così nel tempo la  funzionalità del progetto. 
I gruppi di genitori GdS dovranno anche partecipare ai lavori di costruzione offrendo qualche carretto di sabbia, qualche mattone e una parte di lavoro in mano d’opera, ma soprattutto dovranno creare un comitato che con l’equipe locale seguirà l’organizzazione dell’ospedale, una volta operativo, insieme a medici e infermieri. 
Ma quando si lavora sulla sensibilizzazione e  responsabilizzazione della gente i tempi diventano biblici…

Si è approfittato di questo incontro per approfondire e prendere i preventivi di un progetto per la costruzione di fontane per dare acqua alla popolazione. Il sindaco ha presentato questa richiesta  in un incontro, in Italia, ad alcuni sindaci di qualche comune nei pressi di Terni, i quali si prenderanno carico di questo progetto.

Pranzo velocissimo alla malgascia.

Io e Stefano prendiamo un taxi per raggiungere Honorè in città. Assieme incontriamo una dottoressa, che lavora in un ospedale del centro, le chiediamo di collaborare, da volontaria, con l’equipe locale per organizzare incontri di sensibilizzazione sull’igiene personale, della casa, sulla pianificazione famigliare, sull’importanza di curarsi e di conseguenza di indirizzare bambini e adulti malati a fare visite specifiche. 
Ovviamente il GdS si prenderà carico delle spese, visto che qui è tutto a pagamento e la gente non può permettersi nè visite e analisi, nè medicinali.

Accompagno poi Stefano al mercato dell’artigianato, lo aiuto a trattare i prezzi.

Andare al mercato è quasi un lavoro qui, per non sfinirsi bisogna prenderla con filosofia, ad ogni cosa che prendi in mano ti dicono il prezzo, ma va sempre trattato! Perché discuti e discuti, se poi posi l’oggetto e vai via, loro ti richiamano dandoti la cosa al prezzo che vuoi tu!

Sei costretto a trattare perché se non lo fai è un po’ come non apprezzare la loro merce!

Un caro saluti a tutti, buone vacanze a chi parte, buon lavoro a chi resta.
A presto

Sandra

       

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