Progetto di sostegno ai ragazzi di strada

Nella città di Musanze si possono stimare circa 300 ragazzi che vivono sulla strada.
In città i bambini sono esposti ad ogni tipo di pericolo; violenza fisica e mentale, sfruttamento lavorativo, droga, alcool ecc.
I motivi che spingono i ragazzi a vivere in strada sono molteplici e per fare solo alcuni esempi si possono riscontrare alcune delle cause nella povertà della famiglia collegata ad un numero di nascite troppo elevato, nella mancanza dei genitori e quindi di un’educazione appropriata oppure in situazioni di violenza dalle quali scappare.
Vivere la strada significa ricercare ogni giorno da mangiare, mendicando,con piccoli lavori, o rubando, cercare un posto dove dormire al riparo dalla pioggia e battersi perchè qualcun altro non ne prenda possesso, drogarsi sniffando la colla o acido di batteria per non sentire i morsi della fame o il freddo della notte.
Le poche e scollegate azioni intraprese dal governo per risolvere il problema si rivelano inadatte e inefficaci e lo si può riscontrare dal numero costante, se non addirittura crescente, di ragazzi che vivono sulla strada.
Il problema quindi é preso in carico per lo più da associazione e organizzazioni non governative.  A Musanze sono poche le realtà che si interessano seriamente ai ragazzi di strada e il GDS vuole contribuire alla risoluzione del problema con attività che possano dimostrarsi esemplari e riproducibili in altre associazioni, e/o in altre città.  

   

Formazione professionale

 

La maggior parte dei ragazzi di strada non hanno terminato il ciclo di studi primario, e per quelli che hanno un’étà compresa fra i 16 e 20 anni diventa difficile l’inserimento scolastico.
Per loro la reintegrazione sociale comincia con l’autonomia economica, infatti nei casi in cui la causa dell’allontanamento dalla famiglia é la povertà, trovare un lavoro diventa la risoluzione del problema.
Nella città di Musanze ci sono differenti laboratori artigianali nei quali i giovani possono apprendere un mestiere: falegname, fabbro, meccanico, sarto, parrucchiere.
Il proprietario del laboratorio, il quale diventa anche formatore, segue i giovani dal Lunedì al Sabato e un operatore del GdS li visita periodicamente al lavoro per controllare le presenze, la disciplina e i loro progressi.
Alla fine della formazione viene consegnato ad ogni ragazzo un Kit di strumenti che gli permetteranno di cominciare a lavorare.
La formazione professionale è stata rivolta anche a 14 ragazze che hanno incominciato un corso di cucito e ricamo. Alle ragazze sono state acquistate delle macchine da cucire sulle quali
stanno lavorando durante la formazione, se le stesse apprenderanno il lavoro in maniera soddisfacente, la macchina diventerà loro così avranno la possibilità di iniziare a lavorare per conto proprio.
Durante la formazione è stato garantito ai ragazzi, i due pasti giornalieri, questo per far si  che i 60 corsisti  non abbandonassero il corso per andare a cercarsi il cibo di ogni giorno.

   

Iscrizioni al corso

Corso di cucito
   
La pausa pranzo Consegna dei kit professionali

 
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